Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 155

I dodici stati di alterazione emozionale non possono pertanto mai essere intesi come vizi morali o peggio impiegati per giudicare un essere umano.Questi stati emozionali sono importanti per inquadrare il paziente nella sua condizione di sofferenza.L’appartenenza di un malato ad uno di questi Campi Emozionali alterati ci permette di indirizzare la osservazione verso le Orbite Funzionali coinvolte. Inoltre la collocazione di un paziente tramite questa metodica, permette impegnando le Sequenze Funzionali di configurare anche un aiuto terapeutico.

Per esempio se sostengo con una terapia medicamentosa la Orbita Funzionale Fegato posso ottenere un effetto su ipocollera. Ma la relazione tra Campi Emozionali e Orbite Funzionali è a tutti gli effetti bidirezionale. Un paziente in trattamento psicoterapico ovviamente meglio se orientato alle conoscenze di MTC, migliorando nella sua condizione di ipocollerico, favorisce il contemporaneamente la OF Fegato o Vescica Biliare.

Il Campo Emozionale espresso da un paziente costituisce contemporaneamente un prezioso strumento diagnostico come anche un ingresso per la terapia. Bisogna inoltre sottolineare che non si tratta di psicanalizzare il paziente, ma di osservare le condizione in cui si trova. La stessa condizione emozionale è contemporaneamente una possibilità di terapia e un indicatore della sua efficacia.
I Campi Emozionali sono parte integrante di ciò che un medico dovrebbe osservare nel paziente.
Un processo terapeutico coinvolgente soltanto l’organo fisico, che non consideri il relativo Campo Emozionale, rischia di aver caratteristiche soppressive.
Prendendo a prestito il termine soppressione, comune a chi pratica l’omeopatia, si vuole semplicemente significare che la eventuale guarigione è transitoria. Il sintomo sparisce dove era manifesto e con un latenza più o meno lunga, riappare altrove sotto altra forma. Nella Omotossicologia questo processo viene denominato vicariazione progressiva. La permanenza di una condizione patologica nel Campo Emozionale comporta necessariamente la espressione del danno sullo stesso o su un altro tessuto biologico appartenente magari alla stessa Orbita Funzionale del primo.

Il legame tra Campo Emozionale e relativa Orbita Funzionale non comporta una espressione univoca di un sintomo organico corrispondente. Alterazioni sul piano dei Campi Emozionali scelgono semplicemente la via della migliore opportunità per la espressione concreta del sintomo. Una terapia talvolta modifica le opportunità su queste vie discendenti dalla emozione al tessuto organico e questo implica semplicemente un mutamento nel percorso. Il malato non guarisce della prima malattia e casualmente ammala della seconda, ma cambia semplicemente l’espressione somatica o funzionale della stessa originaria condizione.