Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 221

Salute – Malattia – Morte

Salute, malattia e morte sono strettamente interdipendenti. Difficile pronunciarsi sull’una senza implicitamente addentrarsi nell’altra. Da sempre questa materia, è oggetto di valutazioni non sempre concordanti, dipendenti dalla cultura, dalla società e soprattutto dalla conoscenza scientifica disponibile. Ovviamente il concetto di malattia nell’Omotossicologia e in MTC, implicano una riflessione sulle definizioni vigenti sull’argomento.
La salute è definita dalla Costituzione dell’OMS, come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non semplice assenza di malattia”. Pertanto nella definizione di salute, entra un parametro, non valutabile in modo quantitativo, come lo stato di benessere psichico. Secondo i criteri scientifici, la morte biologica di un uomo avviene quando i segni certi di vita, come la respirazione e il battito cardiaco, sono scomparsi. Questa scomparsa conduce infatti a un danneggiamento irreversibile del cervello in 8 – 10 minuti. La distruzione delle cellule cerebrali, causa l’irreversibilità del processo. La malattia, è collocata tra queste due condizioni appena definite e caratterizza il percorso, più o meno lungo, tra salute e morte.

L’aspetto tipicamente umano della malattia, in relazione a ciò che si può osservare, invece, a livello animale, è sicuramente la maggior durata in fase di malattia, di questo percorso. La cultura e la scienza possono infatti influire sulla cronicizzazione della malattia. Il ritenersi malato, già è una condizione mentale favorente cronicizzazione. Il progresso scientifico, le cui conoscenze si riversano nelle strutture sanitarie operanti sul territorio, soprattutto nei paesi che ne dispongono in modo importante, non potendo ripristinare la salute, tendono a prolungare il percorso verso la morte. Inoltre le condizioni ambientali ottimali negli ultimi cento anni, a seguito di un processo di industrializzazione intenso, sono certamente mutate. La conseguenza è sicuramente una presenza di tossici, nell’ambiente e nella catena alimentare, come mai era stata osservata prima, per quanto ci è dato conoscere.

Dunque l’uomo, in stato di salute, tende a diventare una rarità statistica, lasciando il posto principalmente ad un uomo affetto da patologia cronica di differente natura e intensità. L’intervento medico, aspira a rendere questa condizione, la più benevola possibile.
Quindi nonostante la definizione di salute dell’OMS, includente addirittura il benessere psichico, si scivola nella realtà di tutti i giorni, verso una altra definizione di salute, accettata in modo tacito.