Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 10 pag. 245

Ovviamente i rimedi Homaccord, non vengono impiegati solo per le malattie psicosomatiche, ma su queste risultano particolarmente validi. La malattia psicosomatica, è in relazione con la Fase Evolutiva Metallo. Infatti il termine potenzialmente struttivo. implica la discesa da qualcosa di sottile verso qualcosa di denso. Potenzialmente struttivi, sono per esempio i processi attivanti la replicazione del DNA. Ma altrettanto, potenzialmente struttivi, sono gli influssi delle emozioni sugli organi. Da qualcosa di sottile, si procede verso qualcosa di denso. Dunque, indicare gli Homaccord, per le malattie psicosomatiche, è coerente con le convenzioni di valore.

La MTC e l’Omotossicologia, mostrano in più occasioni una coerenza metodologica al di là delle enormi differenze linguistiche e culturali. Sono molte le coincidenze riscontrate, pur non rappresentando una prova, evidenziano almeno un sospetto. Si può presupporre che Reckeweg, nell’Omotossicologia, applicasse conoscenze della medicina moderna insieme a conoscenze antiche.
L’accordo di potenza è un’importante innovazione di Reckeweg, soprattutto per la ripetizione della somministrazione. Ripetere un accordo di potenza, produce un’attivazione delle Sequenze di Produzione e Inibizione sul Metallo. L’alta diluizione in relazione alla Fase Evolutiva Fuoco, inibisce la bassa diluizione in relazione alla Fase Evolutiva Metallo. La media diluizione in relazione alla Fase Evolutiva Terra, stimola la bassa diluizione in relazione alla Fase Evolutiva Metallo. Dunque un Homaccord, è un triplo stimolo in direzione Struttività potenziale. Questo comporta che i rimedi Homaccord non necessitano del rigore e della precisione nella repertorizzazione omeopatica, necessaria per la somministrazione di una dose unica ad alta diluizione. Dunque si tratta di un rimedio agile, con caratteristica di Struttività potenziale, da somministrare a ritmo preciso. Come per gli organoterapici Suis, anche gli Homaccord migliorano la loro azione se iniettati su punti di agopunti. Per la scelta degli agopunti, è necessario valutare i rapporti tra le Orbite Funzionali del paziente a cui è indirizzato il rimedio. A titolo esemplificativo, esaminiamo ora alcuni esempi di Homaccord secondo la loro composizione. Per queste valutazioni sarebbe necessario consultare il COE, Codice Omeopatico Energetico. In mancanza del COE, faremmo solo valutazioni generiche, per circoscrivere un metodo di lavoro. Ogni valutazione specifica, dovrà essere successivamente precisata tramite le qualificazioni secondo convenzioni di valore dei rimedi omeopatici, codificate nel COE.
Per comprendere un rimedio Homaccord secondo le convenzioni di valore della MTC, è necessario esaminare le sue singole componenti. Un ulteriore aspetto, essenziale alla comprensione del rimedio Homaccord, è la massa del rimedio diluito introdotto nel complesso. Nella preparazione di un Homaccord, le componenti sono in un rapporto quantitativo ben preciso. Ad un’analisi frettolosa, potrebbe apparire irrilevante. Un omeopata unicista, prescrive la sua dose unica al paziente, senza interrogarsi sulla quantità con la quale viene espressa.
Ma in Omotossicologia, la questione è diversa. Nel rimedio sono presenti basse e alte diluizioni insieme.