Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 147

Il processo razionale di gestione di un pericolo a livello umano invece talvolta non si conclude, ma si blocca e permane in stato di perenne irritazione. Più la cultura è espansa come nel casi di chi è professionalmente coinvolto, più la cultura interferisce con la guarigione. Quei medici che hanno la sfortuna di dovere curare un collega conoscono bene questa problematica. Al collega medico tutte le eventualità negative conosciute per la sua situazione morbosa si verificano. Un medico è un paziente difficile che produrrà percentualmente più complicanze. La cultura alimenta l’ipopaura. Il medico che cura il metalmeccanico riesce a rassicurarlo sulla guarigione promuovendo con ciò le terapie che prescrive. Il medico che cura un altro medico non viene mai creduto sulle reali opportunità di guarire, pregiudicando culturalmente l’esito dei trattamenti.

La razionalità è connessa al Campo Emozionale paura, ma tale facoltà deve essere operativa e deve esser superattivata solo in emergenza. La cultura implica talvolta una grande mole di informazioni non utili in caso di emergenza. La gestione di queste informazioni è protratta ben oltre la loro eventuale applicazione.
Tutte le condizioni umane che sono caratterizzate da uno squilibrio tra mole di dati memorizzati e la loro applicazione operativa inducono il soggetto verso l’ipopaura. Sul piano della istruzione sarebbe interessante valutare questo fattore.

Una ulteriore caratteristica della ipopaura è la comparsa di dolore cronico. Come sul piano emozionale anche sul piano fisico. Se il Campo Emozionale è utile per individuare un strategia di sopravvivenza allora il dolore acuto interviene sulla stessa linea. Si tratta di un segnale fisico importante, utile alla messa in moto di comportamenti idonei alla sopravvivenza dell’individuo. Tale condizione in genere si conclude con la messa in sicurezza biologica, implicante restitutio ad integrum oppure con il decesso.
Diversa è la condizione del dolore cronico che è il corrispettivo fisico della ipopaura.
Questa segnalazione perde il suo senso biologico e difficilmente viene impiegato dal soggetto affetto per la ricerca di una strategia opportuna. Il dolore cronico è semplicemente un blocco. Una sequenza di eventi che avrebbero dovuto fluire in un comportamento biologico opportuno, per i quali il dolore è stato un necessario induttore di emergenza, rimangono sospesi a metà percorso. Come la ipopaura è una condizione non concludente altrettanto il dolore cronico sospende un processo il cui senso originale è terminare in una soluzione.

Se la mano viene avvicinata troppo al fuoco, un dolore lancinante mette in moto i meccanismi di allontanamento dal fuoco e di riparazione dei tessuti. Alla fine di questi comportamenti la mano è riparata e il soggetto memorizza che il fuoco brucia. Il dolore a questo punto non è più necessario e termina. Nel dolore cronico, reazione è bloccata e non conclusa.