Dolore postoperatorio e agopuntura

dolore postoperatorio
dolore postoperatorio

In relazione alla terapia del dolore postoperatorio, indipedentmente dal trattamento in agopuntura o farmacologico in Italia siamo particolarmente in ritardo se non arretrati. Secondo un articolo apparso su European review for medical and pharmacological sciences l’Italia, risulta al di sotto degli standard europei nella terapia del dolore postoperatorio. Ogni anno in Italia sono costretti a ricorrere alla chirurgia circa 4 milioni di pazienti, e più dell’80% di loro riferisce di aver sofferto di dolore postoperatorio. Alla scarsa disponibilità di una terapia del dolore efficiente contribuiscono innumerevoli fattori di politica sanitaria non escluso il fatto che la terapia del dolore non consente al sistema di lucrare altrettanto abilmente come avviene per la terapia delle complicanze. Alla arretratezza italiana nella terapia del dolore contribuisce però anche una diffusa ignoranza e pregiudizio sul delicato tema del dolore.

Si osservano infatti anche tra i medici stessi sacche di superstizione quasi fossero dati validati dalla ricerca. Tra queste sacche di superstizione osserviamo con infinita tristezza l’idea bislacca che il dolore postoperatorio sia parte del processo di guarigione. A tale superstizione contribuiscono anche irricevibili influenze di tipo confessionale. Che il dolore sia parte dei processi di guarigione può essere eventualmente discusso in caso di guarigione spontanea, ovvero quella ottenuta senza atto medico alcuno. Possiamo invece escludere un comportamento favorevole del dolore in caso di intervento chirurgico, perchè tutti gli studi indicano esattamente il contrario. Una terapia del dolore postoperatorio efficiente come richiesto dagli standard europei, contribuisce a ridurre le complicanze postoperatorie e riduce i tempi di degenza. Praticare una terapia del dolore postoperatorio decente non riduce solo dannosa e inutile sofferenza per il malato, ma anche i costi sanitari per lo stato che eroga il servizio. Il trattamento adeguato del dolore postoperatorio e primariamente farmacologico, ma l’agopuntura in questo contesto contribuisce a contenerne le dosi migliorando il recupero del paziente.

L’impiego della agopuntura sul dolore in generale e nel dolore postoperatorio è noto. L’effetto antalgico dell’agopuntura attinge alla millenaria esperienza della medicina tradizionale cinese, ma si sviluppa  in occidente  sopratutto nella seconda meta’ di quest’ultimo secolo.  Le antiche conoscenze sul tragitto dei meridiani, sulla localizzazione dei punti di agopuntura e sugli effetti prodotti dalla loro stimolazione, hanno trovato conferme nella medicina moderna sia attraverso la biochimica, che attraverso la neurofisiologia. I punti di agopuntura sono situati sempre nelle vicinanze di un tronco nervoso in una zona ricca di sensori, la cui stimolazione induce riflessi precisi e la liberazione di mediatori biochimici altrettanto individuati ovvero le endorfine e le enkefaline. Il sistema cosi’ attivato produce un’effetto inibitore sulla trasmissione del dolore, come in presenza di uno sbarramento. L’agopuntura è parte degli strumenti da adottare nel trattamento del dolore  acuto o cronico  e nel trattamento postoperatorio e nella sua prevenzione. L’ agopuntura  è prescritta e applicata da un medico formato nella disciplina. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’ agopuntura, sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’ agopuntura  non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario  stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello