Affaticamento psicofisico e agopuntura

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Per la prevenzione e il trattamento delle conseguenze dell’ affaticamento psicofisico  è utile l’ agopuntura per la sua efficienza senza  effetti collaterali indesiderati. Il metodo è in grado di produrre un effetto antinfiammatorio, analgesico miorilassante e sedativo senza esporre il paziente a rischio iatrogeno. Prima di ogni trattamento  è opportuno inquadrare il paziente con una corretta diagnosi fisica e psicologica. L’ agopuntura nella gestione del singolo caso è applicata su agopunti coerenti con la risposta adattativa personale di ogni paziente.   Le  risposte adattative più comuni sono: insonnia, ansia, disturbi digestivi, alterazioni dell’appetito dolori, infiammazioni croniche e alterazione della risposta immunitaria. Si tratta solo di un elenco esemplificativo, perchè la risposta del singolo può riguardare funzioni e tessuti biologici ulteriori.  L’ agopuntura per l’ affaticamento psicofisico è una metodica complessa integrata in una terapia biologica che non necessariamente conclude.

Preoccupazioni, mobbing, conflitti sospesi, scarso riposo, carenze nutrizionali e intossicazioni sono le cause principali che provocano in ogni individuo una sindrome adattativa.  A parte le complesse reazioni fisiche e emozionali  dell’ affaticamento psicofisico ,  il volto è la parte del corpo che lo testimonia e lo rende almeno percepibile. La mimica attraverso l’espressione e la comunicazione non verbale  evidenzia l’ esposizione a affaticamento psicofisico.  Questa condizione considerando i ritmi  che caratterizzano la quotidianità, implica un numero sempre maggiore di persone, di tutte le età.  Per contrastare efficacemente l’ affaticamento psicofisico può essere impegnata l’ agopuntura. Gli effetti possono essere  gradualmente visibili e portano ad un miglioramento della risposta adattativa del paziente e una diminuzione delle conseguenze emozionali e somatiche patite. Le sedute sono settimanali o bisettimanali e durano una ventina di minuti. L’ agopuntura oltre a gestire il paziente affetto da affaticamento psicofisico , può contribuire a ridurre il fabbisogno di terapia maggiormente invasiva. I farmaci spesso adottati per risolvere tale sofferenza causano a loro volta infatti ulteriori danni. L’ agopuntura è  una terapia idonea a ristabilire un equilibrio del sistema neurovegetativo. Il corretto rapporto tra sistema simpatico e parasimpatico è fondamentale per contenere le molteplici risposte adattative. In caso di irritabilità del neurovegetativo ne risentono tutti i feedback funzionali e ormonali. Il trattamento  dell’ affaticamento psicofisico si avvale di agopunti con tale indicazione clinica, ma è necessario associare agli stessi anche un protocollo per le personali espressioni emotive e somatiche.  Una corretta fase diagnostica precede ogni trattamento in modo da includere correttamente le pazienti  per i quali la metodica è indicata. La metodica è uno strumento all’interno di una terapia di cui costituisce parte e che non sostituisce.

La terapia è prescritta e applicata da un medico esperto che provvede alla diagnosi clinica,  anche all’indicazione, seleziona il protocollo di agopunti da stimolare, che sarà altrettanto personale come la risposta adattativa a affaticamento psicofisico   espressa dal singolo. In Italia l’agopuntura è un atto medico. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il registro dei medici che praticano l’agopuntura predisposto dall’ordine sono una indicazione sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’ agopuntura non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario  stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello