Interferenti endocrini assunti con l’alimentazione

interferenti endocrini
interferenti endocrini

Gli interferenti endocrini sono categoria di sostanze, assunte attraverso contaminazione chimica del cibo, che  si comportano come ormoni alterando la funzionalità del sistema endocrino. Gli interferenti endocrini causano danni alla salute del singolo, della discendenza e della popolazione. Tra le sostanze chimiche più pericolose appartenenti a questa catagoria si osservano solo a titolo di esempio: idrocarburi policiclici aromatici, benzene, diossina, ftalato, perfluorato, ddt, PCB, bisfenolo A , octilfenolo e nonifenolo. Gli inteferenti endocrini una volta entrati in un organismo  si legano ai recettori di vari ormoni, ad esempio ai recettori degli ormoni steroidei o degli ormoni tiroidei, interferiscono in molti modi con la vita e la salute.  Il rischio è più ampio di ciò che si pensa  se si tiene conto che gli interferenti endocrini non manifestano segni di tossicità acuta che possono allarmare nei confronti del cibo contaminato assunto. Gli interferenti endocrini  poducono danni non immediattamente percepili e pertanto subdoli con effetti gradulmente crescenti che dal singolo impegnano poi una popolazione.

Il danno prodotto riguarda  la sintesi, la secrezione, il trasporto, la efficienza e lo smaltimento degli ormoni naturali del corpo e può manifestarsi a seconda della interferenza applica in malattie molto diverse tra loro se si prescinde dalla causa. La eterogenicità delle malattie e delle sostanze implicate  rende decisamente facile per le aziende chimiche che  disperdono interferenti endocrini nell’ambiente o nella catena alimentare, perpetuare nel tempo la terribile condotta. La “pigra” Unione Europea ha definito 564 sostanze sospettate di essere interferenti endocrini di cui solo in 66 risulta provato il danno. La condotta dei governi e dell’Unione Europea è censurabile perchè  richiede l’onere della prova a danno avvenuto, invece di applicare un principio precauzionale che vorRebbe che la dispersione di una sostanza sospetta nell’ambiente e nel cibo avvenga solo quando questa si è dimostrata innoqua.

Dopo infinite  polemiche riguardo tale scelta, la Commissione Ue ha fissato per ora solo i criteri per identificare gli inteferenti endocrini nei pesticidi e biocidi  A tale pigrizia operativa seguirà un approccio “fortemente scientifico”  che significa appunto che l’onere della prova è appunto invertito e che i tempi per applicare scelte di polica sanitaria corretta saranno almeno biblici. Si tratta di una strumentalizzazione politica della scienza in quanto tale, per la quale il metodo scientifico si doverebbe applicare a favore dei popoli e della salute e non delle aziende. In attesa di un mondo migliore, meglio che ognuno valuti per sè ciò che mangia o assume in altro modo, scegliendo  consapevolmente.  La conoscenza del singolo consumatore resta sempre la miglior difesa.  Conoscere i prodotti chimici, il comportamento delle aziende o di coloro che le promuovono,  consente ai consumatori di minimizzare quando e se possibile il loro impatto sulla salute e sul benessere della persona e dell’ambiente. La qualità di vita dipende ogni giorno di più dalla capacità culturale del singolo soggetto per riconoscere in che modo egli è esposto alla chimica, soprattutto quella più dannosa, consentendogli un minimo di autodifesa. Gli alimenti, le terapie, i prodotti per l’igiene e i cosmetici possono essere scelti dal consumatore o paziente con l’obiettivo primario di ridurre carichi impropri dannosi alla salute e di vivere in una corretta relazione con gli altri.