Terremoti : occorre un cambio radicale nei comportamenti

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I terremoti sono per il pianeta terra ciò che la malattia rappresenta per l’organismo umano. Si tratta della ricerca veemente di un  nuovo equilibrio allostatico, una volta perduta l’omeostasi o originale armonia. Bisogna considerare il pianeta terra una sovrastruttura biologica, che agisce e sopravvive con le stesse leggi naturali che gestiscono gli organismi minuti, partecipi inesorabilmente alla  sua vita. Sebbene in biologia la terra sia da tempo considerata come un unico sovraorganismo, sono proprio coloro chiamati a gestirla a non capire il significato di questo dato e ignorandolo determinano squilibri sempre meno accettabili.

In ogni occasione drammatica nella quale si manifestano i terremoti con tutta la loro violenza, si assiste al penoso teatro dei media, della politica e della finanza. I terremoti sono è troppo spesso occasione di un inutile rappresentazione della stupidità e\o avidità umana. Troppo spesso i terremoti sono occasione di promesse, mai bastevolmente onorate. I governi si rapportano ai terremoti come un cattivo medico alla malattia, incapaci di qualsiasi comprensione sistemica dell’evento in essere. Occorre riconoscere come il rispetto dell’ambiente nel quale la vita umana si sviluppa è una priorità per un equilibrio  tra sviluppo e  armonia. La arretratezza degli argomenti e la banalizzazione del tema terremoti, sono disarmanti. La definizione del piantea terra come una sovrastruttura biologica implicherebbe trattarlo come un organismo e dunque un soggetto da gestire. Non si può  violare in modo continuativo quanto insensato la vita del pianeta e aspettarsi che ciò sia privo di conseguenze drammatiche.

Lo sfruttamento intensivo delle risorse, la negligenza nei criteri di costruzione degli edifici e la  dissennata manipolazione del clima sono responsabilità che richiederebbero almeno un cambio  radicale dei comportamenti. Le risorse economiche disponibili non sono destinate ad un gestione ambientale oculata, ma sono utilizzate senza consapevolezza alcuna dei danni che si producono.  Anche il comportamento dei media durante i terremoti è imbarazzante. Si rappresenta il dolore come una terribile occasione di audience, utile per vendere spazi pubblicitari. Occorre un salto di qualità nella coscienza dei popoli. La sopravvivenza umana dipende inesorabilmente da una corretta partecipazione alla vita del pianeta. Siamo parte di una immensa complessità che richiede rispettosa e cosciente interazione. La vita del pianeta non può attendere oltre una partecipazione corale all’equilibrio della natura.