Paraffina – come difendersi dai prodotti chimici

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La paraffina è un prodotto che deriva dalla raffinazione del petrolio, o di sintesi costituito da idrocarburi saturi che trova impiego invasivo in farmaceutica e in cosmetica. La massiccia presenza di prodotti chimici nel quotidiano delle persone è connessa a effetti collaterali necessariamente da conoscere, per poter attuare strategie tese a ridurre il loro impatto sulla salute. La paraffina è una sostanza inodore semisolida generalmente incolore con punto di fusione a circa 37°C. .Le paraffine  meno pregiate sono inquinate da residui cancerogeni di raffinazione, ovvero idrocarburi policiclici aromatici e sono utilizzate nella produzione di lubrificanti. La paraffina è usata nella preparazione di pomate medicinali, nei balsami per labbra, nei prodotti per l’infanzia, nelle creme cosmetiche, nei prodotti per rasatura, nei balsami per capelli, nei gel intimi e nei dentifrici. La paraffina trova anche un uso alimentare diffuso soprattutto nei paesi del nord Europa, questa sostanza viene utilizzata per “inguainare” formaggi e salumi per impedire, grazie alla sua idrofobicità, la formazione di muffe e quindi permettendo una più lunga conservazione. Questo trattamento viene riservato anche al nostrano caciocavallo.

Essendo un derivato del petrolio, una normativa europea del 2004 ha  considerato il paraffina  una sostanza potenzialmente cancerogena per la potenziale presenza di idrocarburi policiclici aromatici inseriti nel rischio R45 con  nota N,  specifica delle sostanze che possono provocare neoplasie. Quindi è buona regola usare prodotti che contengono paraffina in modo discriminato e consapevole. Sulla etichetta sono diversi i sinonimi a indicare paraffina come ad esempio: vaselina, petrolatum, petrolato, olio minerale, paraffina liquida e olio di paraffina.  L’uso dei sinonimi e di  varianti chimiche della paraffina disorienta il consumatore e non gli consente una facile difesa. Il marketing  tende pertanto a promuovere le varianti chimiche  e le molte denominazioni di una stessa sostanza. L’uso cosmetico che si fà della paraffina è legato alla sua capacità occlusiva che è in grado di mantenere l’idratazione della pelle trattenendone l’umidità, creando anche una barriera protettiva. Questo  effetto è solo superficialmente benefico, ma implica diversi risvolti negativi. Il potere idratante determinato dalla proprietà occlusiva del paraffina blocca l’evaporazione dell’acqua transepidermica. Oltre a impedire una naturale traspirazione, la paraffina non ha nessuna capacità di aumentare l’idratazione tantomeno nessuna proprietà emolliente. La paraffina ostruisce i pori della pelle perché è impermeabile e insolubile in acqua, non è adatta a una pelle grassa o acneica. Sulle scottature anche quelle solari, la paraffina aumenta il calore dell’epidermide ritardandone il processo riparatorio.

L’occlusione continua della pelle dovuta a prodotti cosmetici che contengono paraffina interagisce con le molecole di collagene, favorendone la degradazione e la comparsa di rughe. Anche i rischi per la salute e l’ambiente sono molteplici. Gli idrocarburi presenti nel paraffina vengono assorbiti e stoccati nel tessuto adiposo dove permangono a lungo, inoltre questo tipo di contantaminanti passa anche attraverso il latte materno.  La contaminazione avviene per assorbimento cutaneo, per inalazione e per assunzione orale tramite cibo. Nella paraffina son presenti inoltre gli xenoestrogeni, sostanze in grado di sviluppare effetti simili all’estrogeno. Le sostanze nocive presenti nella paraffina sono molto numerose, tra le quali anche il diossano (1,4-diossano) un altro cancerogeno. L’inalazione accidentale di paraffina può determinare la polmonite lipidica, non potendo il corpo umano metabolizzare tale sostanza.

Conoscere i prodotti chimici consente ai consumatori di minimizzare quando e se possibile il loro impatto sulla salute e sul benessere della persona e dell’ambiente. La qualità di vita dipende ogni giorno di più dalla capacità culturale del singolo soggetto per riconoscere in che modo egli è esposto alla chimica, soprattutto quella dannosa, consentendogli un minimo di autodifesa. Gli alimenti, le terapie, i prodotti per l’igiene e i cosmetici possono essere scelti dal consumatore o paziente con l’obiettivo primario di ridurre carichi impropri dannosi alla salute e di vivere in una corretta relazione con gli altri.

Dott. Fabio Elvio Farello, Agopuntura a Roma