Inconsapevolezza nel consumo di farmaci

inconsapevolezza
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Si conosce da tempo il dato che una parte rilevante del consumo di farmaci non deriva dalla terapia delle malattie, ma dalla inconsapevolezza dei pazienti che divengono in tal senso semplici consumatori. Sul portale web dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sono stati pubblicati i dati evidenziano in particolare la scarsa consapevolezza relativa agli effetti derivanti dall’uso degli antibiotici e al loro corretto utilizzo in ambito terapeutico.  Il 60% degli italiani pensa che gli antibiotici servano ad uccidere i virus e il 20% ritiene giusto  interrompere la loro assunzione appena si sente meglio indipendentemente dalla durata consigliata. Si tratta di dati impressionanti.  A mettere in luce la poca conoscenza sul tema anche un sondaggio commissionato a Eurobarometer dalla Commissione Europea. Più di un terzo degli europei, secondo  tali dati pur avendo assunto antibiotici nei dodici mesi precedenti l’indagine, ma ignora il meccanismo d’azione di questi farmaci. 

Solo la maggioranza degli europei, dunque paradossalmente un dato leggermente migliore di quello italiano  non è cosciente che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus. Tale dato si impenna al 60% nel campione  degli italiani convinti “gli antibiotici uccidano i virus”, Nonostante le campagne informative messe in atto per spiegare il contrario, si continua ad usare gli antibiotici male e\o senza indicazione medica corretta.  La efficacia dimostrata di tali campagne, nonostante la gravità dei dati, è da considerare molto scarsa e urgono strumenti di comunicazione maggiormente efficienti come avvenuto relativamente al fumo. Si consideri che l’Italia dopo la Grecia è il maggior consumatore di antibiotici in Europa. Si può pertanto immaginare che l’inconsapevolezza descritta dai dati statistici  descritti, comporti proprio nel nostro paese un maggior fatturato di antibiotici e di altre categorie di farmaci, queste ultime necessari per tamponare effetti collaterali eventualmente connessi. Ma non si tratta solo di questa evidenza, ma sopratutto in Italia maggiormente  che  altri paesi, si possono verificare fenomeni di antibioticoresistenza totale e la comparsa di superbatteri.  Si teme che possano aumentare il numero dei decessi per la resistenza totale agli antibiotici, indotta anche da un consumo di questi farmaci non in linea con la correttezza. L’allarme, forte e chiaro anche se non nuovo, lo hanno lanciato anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

Un ripensamento sulla diffusa inconsapevolezza  dei pazienti nell’uso degli antibiotici è  pertanto necessario.  Le Medicine Non Convenzionali MNC e in particolare l’agopuntura possono dare un contributo ad una maggiore informazione  dei pazienti. I medici che praticano queste forme di terapia sono infatti “parlanti”, ovvero interagiscono maggiormente con il paziente, spiegando cosa gli avviene e come curarsi. In tal modo contribuiscono alla cultura e coscienza della terapia. Oltre alla maggiore interazione tra medico e paziente però l’agopuntura svolge un ruolo significativo nella gestione del dolore e dell’infiammazione, tale da consentire anche un contenimento importante nell’uso di farmaci anche correttamente indicati. In ogni caso, indipendentemente da ciò è comunque necessario pensare e applicare una strategia tesa a ridurre l’uso sbagliato di antibiotici e la disinformazione diffusa sull’argomento.