EDTA – Difendersi dai prodotti chimici

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L’ EDTA non è direttamente dannoso per l’uomo, ma lo è per la vita marina della quale l’uomo si ciba e di conseguenza causa danni alla salute tramite la catena alimentare. Si tratta di una molecola scarsamente biodegradabile utilizzata in numerosi contesti industriali. A  seguito dello scarico in mare raggiunge i fondali marini dove smobilita i metalli pesanti  come mercurio, piombo o arsenico, rendendoli disponibili per i pesci che costituiscono un importante fonte calorica per l’essere umano. Di conseguenza l’inevitabile avvelenamento di tutta la catena alimentare in quanto i pesci accumulano i metalli nei loro tessuti, soprattutto nel caso di pesci carnivori e longevi tipo il  tonno.  L’ EDTA  è un composto in grado di legare ioni metallici inglobandoli nella sua struttura attraverso un legame molto stabile. Dunque la sua attività primaria è quella di chelante.Questa sua proprietà è sfruttata in molti ambiti: nei processi industriali, in prodotti cosmetici come i detergenti, nei detersivi e negli alimenti; l’ EDTA  viene utilizzato come additivo per la prevenzione di processi di ossidazione catalizzati dai metalli.

Esistono diversi studi sulla sicurezza di questa molecola. Associazioni come WWF e Greenpeace da tempo esprimono le loro perplessità sull’utilizzo dell’ EDTA. Si deve considerare anche che la sostanza si ottiene dalla sintesi  che parte da molecole tossiche come etilendiammina, formaldeide e cianuro di sodio.  In chimica analitica è l’agente chelante più utilizzato per la misurazione della concentrazione di ioni metallici.  Nelle analisi di laboratorio è usato come anticoagulante.In farmacologia è usato come antidoto per le intossicazioni da metalli pesanti come ad esempio quelle da piombo. In odontoiatria le proprietà chelanti dell’EDTA sono utili nei lavaggi durante le cure canalari e ottenere una buona detersione. Gli usi corretti dell’EDTA non devono però ingannare. In cosmetica lo si ritrova in moltissime formulazioni dove viene impiegato come sequestrante  per i metalli intrudottii durante il processo di lavorazione industriale delle creme. L’EDTA è applicato anche nella lavorazione e produzione di detergenti e nei prodotti idonei a contrastare la durezza dell’acqua .EDTA nelle creme e nei detersivi vanta esclusivamente il fatto di costare poco se paragonato a una miscela di sostanze più naturali e meno inquinanti .

L’EDTA è scarsamente assorbito nel tratto gastrointestinale, viene assorbito nel tratto rettale. Solamente il 5-15% entra nel sistema cardiovascolare In pratica EDTA resta sempre un sequestrante metalli  rilasciato in quantità importanti nell’acqua, perchè l’uso nei cosmetici e nei detersivi finisce nelle acque di scarico. Questa condotta determina, certamente accanto altre dissennate attività umane, un aumento dei metalli pesanti presenti nel mare con conseguente intossicazione di tutta la fauna marina. I metalli pesanti presenti in tal modo nel pesce si ripercuotono sull’uomo tramite il consumo di pesce come alimento. SI osserva infatti da anni il noto e preoccupante il livello di mercurio presente nel pesce, soprattutto nei pesci più grandi e più longevi. Da qui l’esigenza di limitare con consapevolezza  l’impiego di EDTA , non acquistanto i prodotti che lo contengono.