Debunker che alterano la corretta informazione

debunker
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Un debunker è una persona deputata a svalutare affermazioni che possono trovare diffusione nella opinione pubblica, ma contrastanti con gli interessi economici implicati. Il debunking è la pianificazione ed esecuzione di un progetto editoriale teso a discreditare una evidenza. Un debunker deride e scredita una evidenza pubblica ma non solo. Tutto quello che non è collocato nelle aree di interesse prefissate dai committenti del debunker è altrettanto oggetto del loro intervento screditante. Opinioni politiche o religiose, inquinamento ambientale, guerre in atto, validità di prodotti e alimenti posti in commercio, abuso di potere, corruzione, in pratica qualsiasi esposizione giornalistica che non sia adeguata alla versione dei fatti preferita, è attaccata violentemente. Anche se l’uso di  figure professionali specializzate nel dis, il loro ruolo riguarda ogni argomento nel quale si trae vantaggio economico dallo screditare un punto di vista opposto al proprio.

Il settore della  salute è stato ed è nel mirino della attività di debunking perchè  evitare comportamenti che possano diminuire gli interessi delle multinazionali del farmaco. Molti comportamenti possono essere ritenuti  in contrasto con gli interessi economici di chi produce il farmaco chimico. Generalmente si incarica di debunking un medico di prestigio riconosciuto, un giornalista scientifico o un rappresentante le istanze del ministero della salute. L’azione del debunker parte dai media, ma si diffonde capillarmente fino alle conversazioni minute tra la popolazione. L’azione del debunker deve e vuole diffondersi utilizzando tutti gli strumenti di trasmissione virale. Si distinguono tre figure di debunker diversamente implicate o compromesse dal ruolo.

DEBUNKER CONSAPEVOLE: SI tratta di un operatore di prestigio nel settore di cui parla. Il suo ruolo nei media è di apparire esperto riguardo l’ efficienza di trattamenti e comportamenti da attaccare. Generalmente il debunker non ha però competenza alcuna del settore che scredita. Anzi pur ricoprendo incarichi istituzionali nel settore della ricerca non è titolare di una singola pubblicazione in merito. L’etica professionale vorrebbe che quando un ricercatore afferma che una tecnica o comportamento non son validi, questa affermazione sia comprovata in modo scientifico. Questo implicherebbe aver pubblicato almeno una ricerca sull’argomento che si scredita. Il debunker consapevole è abile nello screditare “avversari” anche se si trova a lavorare troppo spesso senza un contraddittorio o con un contraddittorio solo simulato. Il debunker consapevole oltre ad essere un medico, può essere un giornalista scientifico o un rappresentante delle istituzioni sanitarie. Spesso si osservano sinergie tra le tre forme professionali possibili. Il debunker consapevole trae un profitto dalla sua attività, che si esprime nelle più svariate forme di vantaggio, non necessariamente solo economico.

DEBUNKER SEMICONSAPEVOLE: Si tratta di un operatore secondario del settore, che ritiene di trarre un vantaggio nella carriera nel ripetere le affermazioni del debunker consapevole. Il debunker semiconsapevole non trae un benefit diretto e tangibile, ma ci spera. Egli è talvolta in un rapporto di lavoro con un debunker consapevole o aspira ad esserlo. Mentre il numero dei debunker consapevoli in una società è esiguo, i semiconsapevoli sono un numero decisamente maggiore. Anche la formazione medica che si riceve nelle università contribuisce alla semiconsapevolezza, perchè indirizzata quasi esclusivamente alle terapie di tipo chimico. Se l’operatore sanitario non provvede per conto proprio a completare la sua formazione con le informazioni omesse, rischia di essere anche senza volerlo un debunker semiconsapevole. Il medico che non conosce l’argomento di cui parla, non si dovrebbe mai esprimere  a riguardo.

DEBUNKER INCONSAPEVOLE Si tratta di chi fruisce della informazione dei media ufficiali ed è sottoposto a quella reazione psicologica umana che predispone ad assumere le opinioni dei vincitori, piuttosto che quelle dei vinti indipendentemente dalla realtà dei fatti. I debunker inconsapevoli contribuiscono in modo rilevante al debunking, ma non ne traggono beneficio alcuno. Al contrario essi sono il primo bersaglio dei danni di questa deprecabile prassi. Il debunker inconsapevole è infatti spesso il paziente che subisce una terapia invasiva ingiustificata se non dal profitto di chi la vende, ma ne parla bene, perchè in tal modo influenzato e indottrinato.

Per difendersi dai debunker  nel settore della salute  è necessario differenziare le fonti di informazione, ricorrendo in modo intelligente anche a internet. Per essere informati occorre incrociare i dati provenienti da più fonti controllandole e sopratutto utilizzando fonti non compromesse. Il medico che pratica debunking consapevole dovrebbe essere sottoposto a sanzioni. Quando si ascolta una opinione medica “vincente” è importante conoscere le problematiche finanziarie in essere. I dati scientificamente validati e gli interessi economici connessi contrastano pertanto fin troppo raramente. Nessuna affermazione dovrebbe essere accettata  a scatola chiusa, senza un esame attento dei flussi economici che ne derivano. I debunker operano per definizione dalla parte economicamente ricca di una divergenza di opinione. Infine sarebbe opportuno che la sanità fosse restituita agli esclusivi interessi del malato. Questa aspirazione però richiede molto impegno e un ottimismo estremo.

Dott. Fabio Elvio Farello